Colomba origami

Proposta per i gruppi adolescenti

La proposta è quella di costruire una colomba in origami, e di unirla ad un momento di riflessione legato alla Pasqua e alla situazione che stiamo vivendo.

Ci si può collegare in videochiamata e realizzare insieme la colomba, oppure mandare le istruzioni e lasciare che ognuno la faccia per conto suo.

Si parte da un foglio di carta quadrato. Un foglio sul quale si può scrivere, su entrambi i lati. Spesso si dice “il rovescio della medaglia”, come per dire che una cosa, una situazione, può avere due facce: un aspetto negativo, ma anche uno positivo. Anche la situazione che stiamo vivendo, legata all’epidemia, è una situazione complessa, con molti risvolti e molte facce.

Proviamo a prenderne in considerazione due, in modo semplice: le nostre paure e le persone che sentiamo più vicine.

In questi giorni possiamo scoprire in modo nuovo, o più profondo, alcune nostre paure, per esempio: paura del futuro, della morte, della solitudine…Paura di perdere amicizie e legami con le persone, paura di affrontare qualcosa più grande di me, paura nel sentirmi indifeso, o inadeguato…è importante dare dei nomi alle paure!

Allo stesso tempo, anche restando lontani da alcune persone, posso scoprire quali sono realmente le persone di cui ho più bisogno: chi sono quegli amici che chiamo? A chi mi rivolgo se ho bisogno di aiuto, o di ascolto, o di essere tirato su di morale? Con quali persone ho riscoperto un legame vivo?

Sono due facce della stessa medaglia, o dello stesso foglio!

Fatta questa introduzione, possiamo allora invitare i ragazzi a scrivere su un lato del foglio tutte le paure che stiamo vivendo, scoprendo, attraversando…E sull’altro lato invece i nomi delle persone che sentiamo vicine.

Poi si inizia a costruire la colomba in origami, facendo attenzione che alla prima piega venga chiuso all’interno il lato delle paure. In questo modo, alla fine sulla colomba vedremo scritti i nomi, mentre le paure saranno tutte “all’interno”. Si può anche far filmare un time lapse ai ragazzi mentre costruiscono la colomba, per poi mettere insieme i video di tutti!

Una volta finito di realizzare la colomba (ci si divertirà un po’, cercando di capire le istruzioni) si può concludere con questo spunto, o qualcosa di simile:

il triduo pasquale è un evento che racchiude tutta la vita di Gesù, sono tre giorni nei quali, in un qualche modo, c’è “tutto”. L’amicizia, con un gruppo di amici a tavola, il tradimento, i sospetti, la fiducia incrollabile di Gesù, la sofferenza, la morte, l’abbandono. Gesù sperimenta anche la paura, c’è anche la preghiera, c’è il grido di chi muore e il silenzio del giorno dopo. Ma c’è anche la rinascita, c’è la risurrezione. Quella risurrezione che non cancella tutto quello che c’è stato: Gesù si mostra ai discepoli con i segni delle ferite ai piedi e alle mani. Ma sono segni cambiati: non più segni del dolore, ma segni dell’amore, che ha portato fino a lì.

Nella nostra piccola e semplice colomba la paura non è scomparsa, c’è ancora; se guardo bene, se sposto un po’ la carta, la vedo ancora scritta lì. Ma posso guardare con fiducia anche ai nomi che ho scritto, alle persone di cui mi fido, e che probabilmente si fidano di me. Anche questo può, se lo voglio, diventare un piccolo segno di risurrezione.