Sono diventato più sensibile ed attento a ciò che le persone vivono intorno a me

Mi chiamo Matteo Albertani, vivo a Riva del Garda, dove sono nato 26 anni fa.

Le due grandi passioni che penso di avere sono lo sport e il volontariato: per anni ho praticato molti sport diversi a livello agonistico, in particolare calcio, atletica, nuoto; in questo momento, per via degli impegni che affollano la mia vita, gioco per semplice passione.

Tra le varie occasioni di volontariato che ho incontrato nella mia vita, una mi ha accompagnato per molti anni e lo fa tutt’ora: è lo stare in oratorio, accompagnando bambini e ragazzi nella loro crescita personale e di gruppo.

Dove hai fatto servizio civile e in che periodo?

Questa mia passione è divenuta un “impegno” per un anno: nel marzo del 2022 iniziava infatti il mio anno di servizio civile presso l’oratorio di Riva del Garda.

Quando ho deciso di candidarmi, ho pensato che forse qualcuno potesse sostenere che la scelta di fare servizio civile in un posto che già conoscevo fosse per comodità o per fare qualcosa che già facevo con l’aggiunta però una piccola retribuzione.

Perché hai deciso di fare servizio civile?

In realtà la scelta di fare servizio civile nasce dalla voglia di avere un’iniziale autonomia dalla mia famiglia, avere cioè un piccolo “gruzzolo” da potermi gestire a mio piacere, ed allo stesso tempo apprendere quelle capacità trasversali che ritengo importanti per il futuro lavorativo di ogni persona.

Quali competenze ritieni di aver appreso, utili oggi e in futuro?

Ecco, ritengo sicuramente che questo anno di Servizio Civile mi abbia insegnato proprio questo: il rispetto dei ruoli, la puntualità e l’ordine, ma soprattutto competenze relazionali, quelle che mi hanno permesso di interfacciarmi con le diverse persone che ho incontrato e diventare più sensibile ed attento a ciò che le persone intorno a me vivono.

L’anno vissuto si è diviso in due grandi momenti: il periodo estivo è quello in cui l’oratorio si popola e ci sono più attività di animazione per bambini e ragazzi, con i grest e i campeggi; mentre durante l’anno scolastico ci sono meno attività e ci si può dedicare alla riorganizzazione e ad attività più ordinarie e costanti, come la progettazione e l’organizzazione di tutte le attività.

Tornando indietro provo un po’ di nostalgia a parlare di quest’anno vissuto, in particolare c’è un ricordo che mi terrò stretto nel cuore: alla fine del grest, dopo aver fatto la festa finale, tutti i bimbi sono venuti a salutarmi e ad abbracciarmi, questa cosa mi ha riempito il cuore di gioia.

Sono una persona generalmente molto impegnata e talvolta disorganizzata, ma per tutto il mio servizio la mia Olp, la “tutor” che mi seguiva, mi ha invitato a creare uno schema settimanale, dove inserire tutti i miei impegni, in modo da essere più organizzato ed allo stesso tempo per metterla a conoscenza della mia settimana. All’inizio non è stato semplice abituarsi a farlo, però con il tempo è diventato un’abitudine, che anche alla fine della mia esperienza sto continuando a fare.