Giocare in sicurezza, mantenendo le distanze

Come faccio, questa estate, a far giocare un gruppo di bambini senza che si saltino addosso?

Puoi utilizzare questo simpatico video per sensibilizzare bambini, famiglie e animatori ai corretti comportamenti da tenere durante l’estate ragazzi.

Essere educatori significa sapere guardare in profondità, ovvero saper vedere il possibile senza perdere di vista i limiti.  Ora più che mai siamo chiamati ad alzare la guardia, ad essere cauti e attenti. In qualità di educatori siamo tenuti non solo a rispettare le norme di sicurezza, ma soprattutto – come ben sapete – a farle rispettare correttamente. Limiti e regole sono sempre stati presenti nelle nostre estati, ma quest’anno forse dovremo fare i conti con delle norme più “ostiche”, “pesanti” ma fondamentali per la nostra salute.

La regola d’oro anche in questo caso sarà l’esempio, il nostro caro vecchio amico: saremo noi educatori a dover rispettare per primi queste indicazioni.

Più le rispetteremo con il sorriso sulla bocca più sarà semplice anche per i bambini rispettarle. Potrebbe accadere per esempio di dover indossare le mascherine, dover vietare i contatti e gli abbracci, evitare scambi di panino durante le gite…

C’è il rischio di ritrovarsi a pensare: “ma allora non si può fare niente” “che divertimento c’è?” Il nostro compito sarà quello di trovare alternative divertenti cercando di far vivere in modo positivo anche queste nuove regole, come abbiamo sempre fatto.

Dovremo essere strateghi e trovare soluzioni creative per far rispettare le regole. Come quando tutte le estati diventiamo matti a far mettere il cappellino a tutti durante la gita. Immancabilmente c’è qualcuno che non lo porta o lo mette nello zaino invece di indossarlo. Le scuse non si risparmiano: “è troppo piccolo”, “mi da fastidio”, “non voglio perderlo…”  Ricordate le strategie che avete adottato? Questo dovremo farlo anche questa estate : presentare le nuove regole in modo coinvolgente. Si al rito con la canzone per lavare le mani, alla mascherina con grafiche di supereroi e animali da colorare e da indossare…

Ma il vero problema che ci sorge in mente a noi educatori è: come faccio, questa estate, a far giocare un gruppo di bambini senza che si saltino addosso? Come faccio a farli stare alla distanza giusta? Una possibile soluzione – ma ovviamente ne esistono tante altre e voi potete scegliere quello più opportuna – potrebbe essere quella di utilizzare una corda (con un diametro di 5mm, per esempio) per creare delle postazioni in cerchio per ogni singolo ragazzo.

Ogni metro e mezzo/due si può creare un nodo e appendere un cartellino con il nome del bambino: ogni ragazzo saprà così quale sarà il suo posto e che si dovrà sempre sedere in quel punto, alla giusta distanza di sicurezza dai suoi amici. La corda potrà aiutare a far sentire meno esclusi quei ragazzi che non conoscono i compagni e che diversamente non si sarebbero seduti vicino a qualcuno.

Si potrebbero procurare due corde in modo tale da poter utilizzare un cordino per accoglienza/spostamenti e una per i giochi.

Noi ci immaginiamo un’estate strutturata con tante corde e pensiamo a una situazione simile, ovviamente starà a voi educatori, ambasciatori di possibilità, scegliere la strategia più convivente e opportuna.

  1. Accoglienza dei ragazzi

Come le estati scorse, ci immaginiamo che ogni squadra avrà un luogo per incontrarsi. All’ingresso dello spazio dedicato a quella squadra si potrebbe creare una coda distanziata, utilizzando la prima corda. Ogni accompagnatore e bambino potranno attendere il loro turno in fila sulla prima corda. Per far passare l’attesa si potrebbe ipotizzare di registrare un video ricordo di pochi secondi in cui il bambino saluta. Arrivato il suo turno, il bambino potrà andare a sedersi al suo posto, accanto al suo nome, nella seconda corda disposta in cerchio.

 2.  Le attività in cerchio. Il cerchio è uno strumento efficace per aumentare la vicinanza emotiva e per risolvere i conflitti. Le attività in cerchio:

  • consentiranno ai ragazzi di esprimersi e conoscersi meglio, in meno tempo;
  • facilitare l’inclusione;
  • permettere agli animatori di conoscere meglio i ragazzi, in meno tempo;
  • potranno prevenire e gestire le conflittualità;
  • mantenere la distanza di sicurezza necessaria.

 3. Spostamenti

Se le condizioni sanitarie permetteranno gli spostamenti, questa estate si potrebbe utilizzare la corda come strumento per mantenere le distanze di sicurezza: se due animatori si posizionano al capo e alla coda del cordino, tenendolo in tensione, avremo una fila ordinata di ragazzi che, mettendo la mano sul “loro” nodo, manterranno la giusta distanza personale. Questo vale anche per le eventuali gite che prevedono piccoli spostamenti nel territorio.
Sarà utile disinfettare le corse usate quotidianamente.

4. Le attività a più squadre

La sana competizione durante le attività può essere molto utile come stimolo a impegnarsi sempre di più. Tuttavia durante questo periodo in cui il contatto fisico va limitato e le distanze personali mantenute la domande che ci sorge è: come potremo fare giochi a squadre?
Il nostro cordino con i nodi e i nomi distanziati potrebbe aiutarci, infatti, se si
posizionassero due corde parallelamente o a ferro di cavallo alla giusta distanza si potrebbero anche fare giochi squadra vs squadra.

Ipotizziamo delle sfide di abilità, di velocità, ecc.. da svolgere uno dopo l’altro senza bisogno di contatti.

Con l’utilizzo del cordino ogni ragazzo toccherà sempre la sua parte, tuttavia sarà indispensabile far lavare le mani il più possibile e prevedere dei momenti giornalieri in cui disinfettare la corda con appositi prodotti (alcol, acqua ossigenata, ecc.).Sarà utile prevedere le situazioni di rischio mettendo in atto semplici comportamenti che, dopo la fase iniziale, sicuramente diventeranno automatici e quasi involontari.
Le regole educative non vengono mai vissute da un bambino o un adolescente come proprie, ma qualcosa di esterno che deve essere passivamente accettato. Affinché i nostri ragazzi rispettino tali regole, noi educatori non dobbiamo fare la cosa più elementare e più educativa: dare l’esempio.
L’esempio silenzioso nei mille piccoli e apparentemente insignificanti gesti della quotidianità.

 

Articolo preso da “Aperto per ferie